Le scatole polverose non si trovano soltanto in soffitta, ma anche su internet.
...come un indirizzo di msn a cui non accedi ormai da anni!
Non ti ricordi nemmeno la password, probabilmente che quell' account esisteva se l'è dimenticato pure WindowsLive perché continua a dirti che no, per l' indirizzo mail sal.sod@libero.it non è mai stato creato niente, forse ti sei sbagliata.
[I computer non dovrebbero sbagliare mai, la memoria delle persone è molto più labile.]
Però sal.sod@libero.it esisteva, io lo so.
Prima di hotmail, prima dei treni, prima delle rivoluzioni interiori, prima di tutto. C'era questa e-mail sfigata, sal.sod@libero.it, c'ero io che avevo emmessenne e ogni tanto ci chiacchieravo con la mia compagna di banco.
[Ricordo anche l' indirizzo di Laura, chissà se quello c'è ancora]
Esisteva anche un blog che forse non aveva nemmeno un indirizzo come si deve, mi pare di ricordare che fossero una serie di numeri e di lettere slegati fra loro, perché era un blog che era stato creato da una sedicenne che andava completamente a caso.
Un titolo però gliel' avevo dato: sbrilluccicumesparso, e sopra ci scrivevo tutti i fatti miei, quasi come se fosse stato un diario di carta. Raccontavo di quello che succedeva al mio liceo, perlopiù, raccontavo delle mie amiche, raccontavo dei pettegolezzi, raccontavo della cotta spaventosa che mi ero presa per un ragazzo - le cose di cui parlano le sedicenni normalmente.
[Vai avanti a cercare, ricordi password che non usi più da millenni, scopri che nemmeno Libero si ricorda più di quella casella di posta.]
Come mai hai smesso di scrivere su quel blog?
Il liceo non dura per sempre.
Però adesso c'è qualcos' altro, io lo so. C'è Firenze, c'è il buco nella rete alla stazione di Montecatini Terme, ci sono le scarpe rosse, c'è il portoghese, c'è che adesso so che adesso per trovare le cose su internet ci vuole un indirizzo e se vi interessa ve lo chiamo pure url, c'è Photoshop, ci sono i grandi classici della letteratura che un po' mi piacciono e un po' continuano ad annoiarmi, però sono diventati come tutti gli altri libri, c'è il caffè che finalmente ho imparato a bere, ci sono gli esami che non finiscono mai, ci sono le persone che vivono troppo lontano per cui bisogna prendere il treno, ci sono quelle che vivono troppo vicine e che non riesco per questo a mettere a fuoco, c'è l' eyeliner che ho imparato a dare, c'è altro che si può descrivere, c'è altro che si può raccontare.
[Anche se avessi trovato il modo di accedere al mio vecchio msn, tutti i blog creati sugli Space nel frattempo sono stati cancellati, se non venivano trasferiti su Wordpress]
Forse questo è il momento di mettere alla prova le proprie fondamenta.
No comments:
Post a Comment