Qualche giorno fa mia nonna mi ha fatto sedere vicino a lei, e mi ha chiesto perché avessi deciso di passare un anno da sola in Portogallo. Credo che per lei sarà difficile, visto che siamo sempre state molto legate - caratterialmente siamo abbastanza simili, poi, tutte e due molto apprensive, tutte e due molto affettuose. Forse anche perché mi sentivo in colpa, non sono riuscita a darle una risposta sensata. Sono riuscita solo a dirle che non era una fuga, che non era che qui ci stessi male, soltanto volevo vedere cosa c'era anche un pochino più in là.
Non ho mai fatto esperienze simili, anche se ho sempre voluto. In terza superiore le mie amiche andarono in vacanza studio in Irlanda, ma a me non diedero il permesso di andare perché alloggiavamo in famiglia e temevano evidentemente che capitassi con Jack Lo Squartatore. Mia sorella fra il quarto e il quinto anno di liceo vinse una borsa di studio dell' Ambasciata per trascorrere cinque settimane in Giappone, e lei era così felice che i miei non potettero fare nient'altro che lasciarla andare. Io ero così fiera di lei, anche se confesso di averla invidiata perché andava in aereo da Roma Fiumicino a Tokyo, mentre io rimanevo a casa a studiare Storia dell' Architettura e Analisi del Territorio e degli Insediamenti.
L' Erasmus non credo si possa paragonare alla borsa di studio di mia sorella, o all' Intercultura, quel fantastico programma di scambio per le scuole superiori che da me arrivò soltanto quando ero in quinta (comunque non avrei mai avuto il coraggio di chiederlo a mio padre) e quindi fuori in partenza. Sei da solo se fai l' Erasmus, in fin dei conti. Puoi integrarti nella comunità, o passare le tue giornate con gli altri studenti stranieri, o rimanere attaccato a casa tua grazie a internet, o un misto di tutte e tre le cose. Mi considero abbastanza fragile, e credo che un' esperienza simile mi aiuterebbe molto.
Coimbra non è stata la mia prima scelta. In realtà avevo messo Lisbona, con l' Università Lusiada, ma non ci sono rientrata perché avevo pochi punti - 75 su un massimo di 100, e i tre che hanno vinto avevano da 95 a 85, mi pare. La mia seconda scelta era Porto, e teoricamente lì sarei rientrata, ma per un disguido un ragazzo con dieci punti meno di me mi è passato avanti: entrata nell' Ufficio Erasmus non ho avuto lì per lì il coraggio di farlo notare a nessuno, così ho ignorato sia che mi avessero segnato Coimbra come quarta scelta (avendone messe soltanto tre, una quarta scelta era impossibile :P), sia che questo, pur avendo Porto come seconda scelta come me, ma un punteggio inferiore, mi fosse passato avanti.
Ho pensato: se è successo così, vuol dire che a Coimbra mi ci manda il Fato. Così, anche quando la signora dell' Ufficio Erasmus mi ha detto che a Lisbona c'era un' altra università con un posto libero (l' Universidade Nova, mi pare), ho lasciato perdere. In casa mia mi considerano pazza, quando prendo decisioni in questo modo, ma il Portogallo è stato tutto frutto del caso (ho iniziato a farmi venire in mente l' idea di partire quando l'anno scorso ho iniziato per caso un corso, arrivata per caso al centro linguistico di ateneo, dove per caso portoghese era l' unico che aveva un orario compatibile con le mie lezioni eccetera) e continuare ad affidarmi alla sorte in un certo senso mi dava sicurezza.
Molti dicono che l' Erasmus è una perdita di tempo, e probabilmente hanno anche ragione. Ho segnato sette / otto materie da fare, l' anno prossimo, ma so già che se riuscirò a darne tre o quattro sarà abbastanza - ci proverò, eh, però, davvero, lo prometto, voglio che vada bene, lo voglio intensamente. Per me credo però che perdere tempo in modo ragionato adesso credo possa essere la cosa giusta. C'è una borsa di studio, avrò i soldi dei corsi EILC (corsi di lingua che vengono fatti nei paesi in cui la lingua è meno diffusa / insegnata, e che se completi con successo ricevi 500 euro di borsa di studio dall' Unione Europea) e imparerò una lingua, tutto sommato non è così un suicidio. Aver studiato per tre anni a Firenze mi ha abbastanza distrutta, e ho bisogno di staccare, capire, vedere. L' ho scritto anche nella mia letterina di motivazione improvvisata:
ho visto solo il paesino toscano in cui vivo, dalle parti di Firenze, e la linea del treno che lì mi porta ogni mattina, studiare all' estero mi farebbe bene specialmente come persona.
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Adesso ho pure una data di partenza: 28 agosto 2011, volo dall' aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna per Porto, dopodiché un' oretta e mezzo di treno per Coimbra. La mattina dopo devo essere in classe per l' EILC, stiamo a vedere cosa succede.